Lotta con il drago

Un tempo una città era minacciata da un terribile drago che nessuno riusciva a sconfiggere, e a cui gli abitanti, per ammansirlo, dovevano sacrificare pecore e persone. Quando la sorte designò per il sacrificio la figlia del re, il padre dapprima rifiutò di consegnarla. Il popolo però si sollevò, così che il sovrano alla fine dovette lasciar portare sua figlia al lago di fronte alla città, dove il drago viveva. Di là passò il cavaliere Giorgio, vide la fanciulla che piangeva e, nel segno della croce, attaccò con la sua lancia il drago, che fu seriamente ferito. Egli invitò poi la legare la sua cintura attorno al collo del mostro e lo condusse in città. Giorgio promise al popolo di ammazzare il drago se tutti si fossero fatti battezzare: così il re e i suoi sudditi divennero cristiani. Prima di ripartire S.Giorgio ricevette ricchi doni come ricompensa, ed egli li divise fra i poveri.

Certo che queste versioni, sia la leggenda che  il martirio,  pervenuteci oralmente hanno subito molti cambiamenti, alcune sono ritenute meno vere di altre e accadute in posti diversi, ma nel complesso simili nei contenuti come riporta nel XII sec. Iacopo da  Varazze  (arcivescovo di Genova dal 1292 al 1298) nella Legenda aurea (raccolta di vita di santi).

 

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