Sol Lewitt
E' nato nel 1928 a Hartford nel
Connecticut, dove vive e lavora.
Ha una seconda residenza a Spoleto.
A partire dalla sua prima esposizione a New York (1966), le sue opere
sono venute delineando due forme distinte ma relazionate:strutture
tridimensionali e wall drawings, dal carattere fortemente teoretico e
realizzate da assistenti che eseguono le istruzioni e gli schemi
forniti dall'artista. (nella foto Wall drawing 681)
Nel 1967 elabora la
sua teoria nel manifesto Paragraphs on Conceptual Art nel quale
dichiara tra l’altro che l’arte non è da identificarsi con la sua
materia, ma con l’idea che ne sottende l’esecuzione: "Quando un artista
realizza una forma d'arte concettuale significa che tutta la
progettazione e le decisioni sono avvenute in precedenza e l'esecuzione
è un'azione meccanica. L'idea diventa un veicolo per fare arte
(Paragraphs on the Conceptual Art, 1967)". Ne consegue che essendo il
compito dell'artista essenzialmente la formulazione del progetto, la
realizzazione dell'opera può essere delegata ad altri. (nella foto Wall
drawing 146)
Dal ‘76, Lewitt immetterà nel repertorio di segni del suo lavoro, oltre a linee spezzate e diagonali, curve e rette, in bianco e nero o a colori, anche il cerchio, il triangolo, il quadrato, il trapezio, che conferiscono alle composizioni un dinamismo più veloce,
un’accelerazione straordinariamente
ricca di variazioni di creatività fantastica, benché la loro logica
costruttiva e progettuale sia sempre strettamente rigorosa e pura, ma
anche così ricca da permettergli «una fioritura di essenzialità visuali
che seducono per la purezza della concezione e per la semplicità degli
effetti di materiale e di colore».(nella foto Four e Wall
drawing 380)
Tra i Wall Drawings, i muri dipinti, ricordiamo quelli realizzati per
il Centro per l’arte contemporanea "Luigi Pecci" di Prato nel 1993 e
per la Città delle Scienze di Bagnoli di Napoli nel 1996.
I primi
lavori tridimensionali, articolati in volumi geometrici di varie
dimensioni, assemblati e dipinti con strisce o disegni concentrici,
ricordano nella forma e nel rigore gli esperimenti dell’avanguardia
russa e dell’Optical Art.
Queste opere si evolvono in strutture geometriche modulari composte da aste rettangolari in legno o alluminio, rigorosamente bianche. I primi esemplari sono di piccole dimensioni o addirittura rilievi a parete, ma negli anni Ottanta gli elementi crescono in scala e complessità, seguendo combinazioni e permutazioni matematiche su un tema dato.
Lo scopo è di attirare la meditazione dello spettatore sulle regole strutturali che compongono la figura geometrica.
![]() ![]() Nel 1988 LeWitt inizia due serie che caratterizzano la maggior parte della sua produzione scultorea attuale: i Complex Forms, strutture in legno bianco, articolate in forme prismatiche irregolari le cui punte ricordano le guglie di architetture gotiche; e le Pareti o i Cubi, realizzati soprattutto in blocchi di cemento. Questi ultimi non sono privi di concessioni all’ambiente o alla
storia di un luogo, come il Monumento agli ebrei scomparsi del 1987,
un’enorme parete rettangolare in cemento nero realizzata per una
pubblica piazza a Münster. |
Fonte: http://www.labiennaledicarrara.it/
Per lo spazio nel parco della Fattoria di Celle realizza nel 1985 "Cubo senza cubo" (nella foto) , un cubo da quale l'artista ha sottratto una parte anch'essa cubica, che si pone quasi in contrasto antinomico con il carattere romantico del parco.
Per il giardino del Centro d'arte contemporanea Luigi Pecci, Prato, realizza nel 1997 Irregular tower. (nella foto in alto)
Per la manifestazione "Arte all’Arte" (1977) crea la Torre irregolare,
in Colle Val d’Elsa (http://www.arteallarte.org/aap/1997/lewitt.html).
Per la XI Biennale internazionale di scultura di Carrara, nel 2002,
l’artista propone l'opera Curved
Wall (nella foto), che
rappresenta la sua prima costruzione in marmo.
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