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    Esperienza personale

Il secondo anno del Corso di Plastica Ornamentale, che offre una iniziazione di base agli aspetti elementari della tridimensionalità, ha comportato una fase di ricerca, sia in ambito teorico che in quello plastico.

La prima consegna è stata la costruzione di un modello di ferma libro (nella foto alcuni progetti)

In seguito, attraverso le problematiche connesse all’interpretazione della creazione plastica esposte dal docente, l’attività si è rivolta alla ricerca di modelli di corpi cubici che risolvessero due matrici fondamentali dello spazio:

spazio abitabile e spazio abitato.

 

 

 

La mia ricerca plastica si è orientata dapprima su forme "aperte"
eseguite in cartoncino che in seguito sono state realizzate in creta come forme "chiuse".

 

 

Con la creta ho sviluppato anche un cubo abitato da altri cubi seguendo uno schema geometrico preciso, ma che nella realizzazione in creta è risultato meno regolare.

 

Vista la personale scelta, orientata verso forme seriali, si è seguito il consiglio di approfondire le tematiche minimaliste.

 

La ricerca entusiasmante mi ha condotto a scoprire in particolare le opere di Sol Le Witt, che lavora sulla tridimensionalità, realizzando sculture basate sulla modulazione e sulla progressione di segni elementari (la forma quadrata che, in uno sviluppo progressivo, diventa struttura aperta o chiusa, cubo o scrittura cubica privata di un lato, spesso organizzata in ripetizioni seriali e scalari), secondo possibilità combinatorie, in composizioni «la cui natura e comprensione risiede solo nella sequenza e nella relazione che si crea tra logica concettuale e logica visuale» (foto a destra. Sol Lewitt 3 part set 1989)

 

 

Da questo momento anche il mio lavoro si è sviluppato in un’idea più organica e sistematica:

un prototipo di gioco da costruzione composto da 27 cubi (6 cm di spigolo) che a loro volta sono contenuti in un cubo più grande (27 cm spigolo).

Nelle foto parte del progetto dei pezzi e prototipo realizzato

 

 

I cubi sono componibili e le loro parti possono quindi essere equivalenti, quindi il gioco può diventare interessante e didattico.

 

 

l fine di facilitare la soluzione di ricomposizione si è pensato di colorare le superfici delle varie facce congruenti .

 

 

 Quindi un gioco che ricorda quelli famosi di Alma Buscher-Siedhoff e Eberhard Schrammen (nella foto)

 

 

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